CASO STUDIO: GLI AFFITTI TURISTICI

“Il caso degli affitti turistici”.
Il caso degli affitti turistici è ormai cosa nota a tutti. Ma cosa sta succedendo? Facciamo chiarezza.
Il focus delle polemiche legate a “affitti turistici si” “affitti turistici no” è scaturito dalla protesta studentesca nelle principali città universitarie, che rivendica la mancanza di abitazioni a prezzi accessibili.
Per fare una riflessione seria è necessario però  scomporre il problema, altrimenti rischieremo di cadere in populismo.
Analizziamo cosa è successo alla città di  Firenze negli ultimi decenni.
Il centro storico della città è stato progressivamente  svuotato dei principali servizi( gli istituti bancari ad esempio), conseguenza delle scelte consapevoli dell’amministrazione comunale, che ha reso il centro di Firenze un vero e proprio “museo a cielo aperto”. Una realtà poco apprezzata per tutti quei residenti che ancora vivevano il cuore della nostra bellissima città. Un centro quindi  sempre più “de-fiorentinizzato”, non solo da chi ci abitava, ma anche dalla maggior parte del tessuto di artigianato fiorentino, famoso in tutto il mondo.
Quali sono le attività che hanno sostituito le nostre preziose arti in tutti questi anni? Al di là dei grandi Brand che occupano le vie più “In” del centro, le nuove attività che hanno sostituito la maggior parte dei nostri artigiani sono kebabbari e mini market. Le vie secondarie, quelle più lontane dalle arterie e dai monumenti principali, sono un tremendo spettacolo di morte commerciale.
E Chi rimane quindi a vivere il centro?
Chi ha avuto modo di vivere il centro della città durante il ritorno alla “normalità” dopo il lock-down 2020, si è trovato a camminare in un’inquietante città fantasma, dalle strade e piazze vuote.
Il turismo era fermo, i lavoratori erano per di più in Smart working, gli studenti in DAD; ecco gli assenti che vivevano il centro storico Fiorentino!

Il centro storico Fiorentino accoglie ad oggi un’orda di turisti mai vista prima!
Gli studenti sono tornati sui banchi universitari, attenzione però: Le scelte dell’amministrazione stanno portando fuori dalle mura del centro storico anche le principali università, escluse quelle di indirizzo artistico – culturale che, per ovvi motivi, hanno senso di rimanere all’interno delle mura.
Per quanto riguarda invece la maggior parte dei lavoratori fuori sede, sono tornati nella sede operativa, almeno che le mansioni che devono essere svolte non permettano il mantenimento del lavoro a distanza, pratica sempre più diffusa e volutamente mantenuta da molte aziende.
Cosa fare quindi di tutte quelle proprietà all’interno delle mura del centro storico?
Quale è la soluzione che fa massimizzare la rendita di un immobile nel centro della città? Affidarsi a chi segue le locazioni turistiche o, per chi ha modo e tempo, occuparsene personalmente.

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